La conclusione di questo dialogo è la sintesi della relatività custodita dalla Musa: non c’è bisogno che qualcosa accada per far scorrere la vita.

 

“La Musa della firma”
impronta di argilla su metallo, finitura a spruzzo.
50x70x1,5 cm

 

La sirena imprigionata in quest’opera non è nata dalla volontà dell’artista, ma si è presentata a lui autonomamente, quale frutto del lavorare l’argilla su una superficie di metallo non trattata.

Così come le muse ispiravano i poeti, questa figura senza spessore ispira lo scultore, rivelandosi a lui mentre è intento ad inseguire un’altra forma ed un’altra opera.

Ne nasce la rappresentazione dell’idea della relatività, immortalata nella sua imprevedibilità, nel confronto fra la volontà di chi opera e lo svolgersi degli eventi.

Montata su un supporto di metallo, e dotata di luce propria, la Musa diviene la compagna di ogni mostra.

A lei viene affidato il libro delle firme al quale ogni spettatore è tenuto a portare omaggio, mentre dedica un ultimo sguardo alla forza racchiusa nella materia, che schiva, si affaccia dalla lamiera con il suo corpo di ruggine e incoerenza, specchiando in sé le forme della “Sirena della rabbia”.

 

SINTESI RIASSUNTIVA DELLA RELATIVITA’

Non c’è bisogno che qualcosa accada per far scorrere la vita.

 

La relatività è la pluralità di sensi e di significati, è il percepire completo, è l’accettare il fantastico come possibile forma di realtà, è il non rimuovere ma l’accogliere, è il dare definizioni aspettando la smentita. Relatività è una sfera a quattro dimensioni, colori sparsi che si uniscono senza formare la luce, ma solo per il gusto di attraversare lo spazio. La relatività è tutto ciò che ci circonda standoci nella mano, tutto quello che non si afferra ma che si porta con sé. La relatività non è solo un diverso punto di vista sul mondo ma un altro mondo totalmente. Inclinando il pensiero anche solo di pochi gradi si può vedere ciò che si credeva un sole diventare satellite ed i pianeti stelle, la quantità di sistemi solari che le convinzioni costituiscono si moltiplicano o scompaiono nel raggio di pochi passi. La relatività non dà risposte, semplicemente spinge il domandare oltre il proprio asse, sbilancia la prospettiva usuale, scardina dal suo baricentro la staticità della consuetudine e la tiene sospesa in modo da poterle girare attorno e vedere l’ombra coprirsi di luce, il freddo riscaldarsi, il retro impolverato diventare l’ingresso principale e l’ordinario che si svela per quello che è, infinito.

<<< Indietro

<<< Home page